martedì 30 ottobre 2007

SMAU 2007: Accessibilità e dislessia, le slides

Finalmente sono riuscito a rivedere le mia slides e renderle disponibili per il download. Ho dovuto inserire delle parti testuali supplementari perché altrimenti, senza il supporto audio della mia voce, alcuni passaggi sarebbero stati incomprensibili.

Da questo link si può scaricare il PDF.

Tuttavia anche ora alcune slides non sono molto chiare perché quando il tema si fa più complesso la slide non può essere esaustiva: è infatti un supporto alla comprensione del discorso che ho fatto e non la sistesi.

Come vedete quindi il tema dell'accessibilità e dell'usabilità va molto al di là della tecnica e delle disposizioni di legge.
Questo mio documento è inaccessibile non tanto perché è un PDF generato automaticamente da OO Impress, ma perché il lettore non ha la possibilità di fruire integralmente del contenuto del semimario che ho tenuto a SMAU.

Questo per dire che l'accessibilità e l'usabilità sono due concetti di natura estremamente relativistica e che, in teoria, dire di aver realizzato un sito accessibile significa tutto e niente.

Penso che sia ormai assodato che lo sviluppo di piattaforme accessibili sia un prerequisito obbligatorio per tutti noi che ci occupiamo di questo mestiere (realizzare prodotti per il web) e che faccia scivolare verso il non professionale tutti coloro che non prestano attenzione al codice.

Ma questo, come più volte ho detto, è sempre un punto di partenza.
Se si realizza un sito web accessibile per la pubblica amministrazione ma poi i contenuti che la pubblica amministrazione stessa genera sono del tutto inaccessibili perché scritti in politichese, che senso ha aver realizzato un codice impeccabile quando il progetto perde la sua natura comunicativa?

Comunicazione, accessibilità, usabilità, trasparenza, ecc.
Tutti concetti molto legati tra loro e che devo essere presi in considerazione in modalità olistica.

Ma, purtroppo, aveva ragione Francesco Guccini in un pezzo di una trentina d'anni fa: "... ma i politici a bel altro a cui pensare! ".

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