lunedì 21 maggio 2007

Ma ditemi, Fabio Mussi è di destra?

Sinceramente sono ormai del tutto disorientato in materia di scelte politiche. Poco fa Emanuele mi ha inviato il link all'intervento di Fabio Mussi sull'accordo dell'università italiana con Microsoft per realizzare tre poli di ricerca in Italia (Piemonte, Toscana e Campania).
Microsoft investirà un milione di euro e stato/regione altre cifre non meglio specificate (e già questo mi lascia qualche dubbio).

Ma poi fatemi capire una cosa, che ovviamente non ho capito bene dai discorsi alquanto incerti di Fabio Mussi: lo stato italiano aiuterà Microsoft a fare ricerca e sviluppo di nuove tecnologie che poi la stessa Microsoft rivenderà in tutto il mondo con il solito metodo del software proprietario?

Ma la sinistra non ci aveva spiegato che il software proprietario è una piaga del nostro neonato secolo?

Fabio Mussi ci ha spiegato che lui è sicuramente favorevole all'open source, ma non sempre si può fare ricerca sulle cose di poco conto e inutili, come studiare le stelle e i buchi neri, spesso si deve fare ricerca e sviluppo per e con le AZIENDE, quelle vere, o come direbbe Bossi, con quelle che ce l'hanno duro!

Non mi sono inventato questo passaggio, guardatevi il filmato intorno al ventesimo minuto.

Insomma, dall'intervento di Mussi si evince che l'open source è qualcosa di secondario, di più effimero e meno solido e che per fare business con le imprese si deve lavorare anche in altri modi, per esempio finanziando la ricerca e sviluppo di Microsoft.

Questo accordo Università/Microsoft proprio non lo capisco. E non capisco neanche i passaggi politici che Mussi ha fatto.

Una ventina di giorni fa a Orvieto c'è stato il meeting dell'Associazione Informatici Professionisti dove è stato chiaramente evidenziato che i nuovi mercati legati ai software e alle conoscenze informatiche ha un percorso ben preciso: si produce in oriente, si guadagna negli USA e si spende in Europa.

Non sarà che questa è la politica delle briciole che Microsoft porta avanti per farci stare buoni e il Ministro Mussi lo scambia per una grande opportunità soltanto perché Microsoft reinvestirà nel nostro paese non più dello 0,001% del fatturato prodotto soltanto in Italia?

Ma la sinistra non dovrebbe privilegiare gli investimenti sulle conoscenze per tutti e non soltanto le conoscenze di una grande multinazionale?

Ma Fabio Mussi è uscito dai DS per andare più a sinistra o più a destra?

Ma... comunque spero che qualcuno me lo spieghi. Però in fretta, prima delle prossime elezioni.

giovedì 17 maggio 2007

Bravo Soru, e tu Lorenzetti?

Leggo ora su Punto Informatico che la regione Sardegna ha siglato un accordo con Telecom Italia per portare entro un anno l'ADSL in cento comuni svantaggiati.
ADSL normale niente Wireless.
Un plauso alla regione che non è stata a sentire troppo le varie promesse di connettività di altro tipo obbligando di fatto Telecom a fare quello che, a mio avviso, avrebbe dovuto fare in tutta Italia: portare l'ADSL sul 100% del territorio (magari risparmiando sul budget per gli spot pubblicitari).

Qui in Umbria la situazione non è davvero rosea. Una stragrande maggioranza dei comuni minori è priva di connessioni veloci e a due anni dai Colloqui di Montegabbione non c'è stato alcun cambiamento.

Speriamo che la Presidente (o Governatora come mi sembra si dica) Lorenzetti metta in campo tutta la sua autorevolezza per fare qualcosa, magari seguendo proprio il collega sardo.

Di parole ne abbiamo sentite tante.
Vediamo se prima o poi qualcuno passerà ai fatti.

mercoledì 16 maggio 2007

Computer a scuola? Ci mancavano solo gli americani!

Ieri i mezzi di informazione ci hanno bombardato con la notizia che secondo uno studio del dipartimento dell'educazione degli Stati Uniti (fatto il mese scorso ma ce ne siamo accorti solo ieri!) i ragazzi che hanno la possibilità di utilizzare un computer personale a scuola non sono affatto avvantaggiati da questa risorsa tecnologica, anzi, il loro livello di apprendimento sarebbe pressoché identico a coloro che non possono utilizzare un proprio personal computer.
Addirittura qualche organizzazione scolastica avrebbe deciso di tagliare i fondi per l'informatica.

Ecco, questo tipo di notizie, lette e riportate con superficialità sono un atto irresponsabile.

Già mi immagino la schiera di docenti che ancora non hanno saputo convertirsi all'uso del PC (e voci più o meno ufficiali dicono che in Italia sono davvero tantissimi) che esultano con una frase tipo - L'avevo detto che quel coso fa solo male ai ragazzi -.

Ma cerchiamo di collocare tutto nel proprio contesto.

Quello studio è condotto su gruppi di ragazzi che hanno un computer portatile sotto il banco. Sempre disponibile. Hanno una connessione internet sempre attiva. Ogni tipo di software installato e utilizzano il PC per tutte le lezioni.

Ce l'avete presente invece quale sia la situazione dell'informatica a scuola in Italia? Non fatevi ingannare da chi vi dice che ormai tutti gli istituti hanno i computer. Non significa proprio niente e poi non è affatto vero.
Avere i computer non significa che se ne fa un uso corretto. Per esempio sostengo da anni che il primo disastro per l'utilizzo dell'informatica a scuola è stato fatto con le aule di informatica. E' quasi un paradosso ma è proprio così.
L'aula di informatica è stata così assimilata alla palestra, dove ci si va per fare una certa cosa separatamente a tutto il resto del percorso didattico.

L'informatica invece deve essere presente in aula esattamente come la lavagna, il banco e l'insegnante.

Il progetto di Negroponte si chiama One Laptop per Child (un portatile per ogni bambino). Noi non siamo riusciti neanche ad avere un portatile per ogni insegnante e neanche un portatile per ogni classe!! Figuratevi un po' se l'informatica a scuola in Italia può essere dannosa.

Insomma non facciamo come al solito che prendiamo dagli altri solo le cose negative. Cerchiamo di vedere le cose come realmente stanno.

Questo è l'articolo scritto dal Corriere della Sera

sabato 12 maggio 2007

Smettiamola di fare parcheggi

Questa provocazione l'ha lanciata Renzo Piano la scorsa settimana da Fazio.
In realtà non è una provocazione perché ha anche spiegato che nell'ultima sua opera (mi sembra una specie di grattacelo al centro di Londra) ci sono 47 posti auto per un'affluenza di circa 6000 persone.
Ovviamente i posti auto sono solo per i disabili.

Ma questo è anche quello che va predicando Beppe Grillo da una vita: non abbiamo bisogno di automobili, ma di movimento.

I parcheggi servono solo a attirare in centro le automobili, non le persone, che notoriamente viaggiano una per mezzo.
Dovremmo sforzarci di pensare a come portare in centro le persone, non le automobili.

Esempio: io tutti i giorni prendo l'automobile per fare 3 km e parcheggiarla al Campo della Fiera; costo 280 euro annuali di parcheggio più usura macchina, ho fatto i conti al volo ma penso che non può essere meno di circa 400 euro annuali. Totale: circa 700 euro annuali.

L'abbonamento dell'autobus che passa sotto casa mia costa 288 euro annuali, e basta.

Risparmierei addirittura 400 euro all'anno, non occuperei inutilmente un posto nel parcheggio, non intaserei la strada per 4 volte al giorno e inquinerei sicuramente di meno.

Non posso farlo perché l'autobus sotto casa mia ci passa, bene che vada, uno ogni ora. L'ultima possibilità per tornare a casa la sera è prendere l'autobus alle 19,10.

E non posso certo lamentarmi con l'ATC. In moltissime ore del giorno gli autobus viaggiano praticamente vuoti.

Ma forse non ci sono persone che devo andare in centro tutti i giorni?
Assolutamente no, mi sembra che dalle ultime rilevazioni ogni giorno salgono in centro qualcosa come 5 o 6mila automobili.

Comunque, capisco che è un cane che si morde la coda: non si possono aumentare le corse degli autobus perché non ci sono persone che lo prendono e non ci sono persone che prendono l'autobus perché uno ogni ora è davvero incredibilmente poco.

Capisco anche che non servirebbe a niente incrementare i servizi pubblici del 10%. Bisognerebbe incrementarli del 200% e i costi sarebbero enormi.

Enormi? Pensiamoci bene.
Smettiamo di fare parcheggi. Compriamo gli autobus!

Penso che Gaber se potesse aggiungere un pezzettino alla sua famosa canzone "Destra Sinistra" direbbe che l'automobile parcheggiata in centro è di destra e il mezzo pubblico è di sinistra.

Per chi non la conosce, il ritornello della canzone dice anche: che cos'è la destra? Cos'è la sinistra?

sabato 5 maggio 2007

Ancora innovazione su www.orvietonews.it


Da oggi con l'introduzione dei commenti e soprattutto dell'indice di gradimento alle notizie inizia una nuova fase di partecipazione degli utenti di www.orvietonews.it.

L'indice di gradimento è un valore espresso dai singoli visitatori che cliccando sulle stelline esprimono il proprio parere sul tema trattato da ogni singola notizia. L'accensione delle stelline corrisponde al valore medio del gradimento espresso dagli utenti.

Questa applicazione, tipica della nuovo web partecipativo (definito spesso web2.0) è un'autentica novità per i giornali online. Credo che www.orvietonews.it sia l'unico giornale online d'Italia a dotarsi di questo tipo di applicazione (almeno tra quelli che conosciamo).

L'uso del sistema di indicazione del gradimento è estremamente facile e rapido. Il click sulle stelline non richiede un ricaricamento della pagina perché utilizza una particolare tecnica web denominata AJAX, che permette di effettuare le operazioni richieste ricaricando soltanto l'area delle stelline stesse.

Già con l'introduzione dei blog avevamo un po' anticipato i tempi rispetto agli altri giornali online. Anche in quel caso fummo tra i primi (o forse i primi in assoluto) a dotare un giornale online di una piattaforma di blogging.

Questa modalità di partecipazione non è stata molto seguita dai nostri lettori, neanche da quelli che in realtà dovrebbero essere molto attenti alla propria immagine e alla propria visibilità, come per esempio i politici.

Nei giorni scorsi poi ci sono stati alcuni utenti davvero poco svegli che hanno abusato della libertà di pubblicazione dei commenti sui blog credendo di nascondersi dietro l'apparente anonimato di quella operazione. Dico apparente perché è evidente che ogni operazione è registrata e un eventuale indagine della magistratura potrà condurre facilmente all'autore del commento.

Sinceramente rimango davvero sconcertato da queste operazioni infantili anche perché, a mio avviso, gli autori non sono affatto degli sprovveduti e dovrebbero sapere benissimo che i reati sul web sono davvero facili da perseguire.

Comunque, abbiamo preso la decisione di sospendere la pubblicazione libera dei blog di www.orvietoblog.it sulla homepage di orvietonews nella sezione "Le Nuvole" e di portare rapidamente a conclusione lo sviluppo della piattaforma che permette di inserire i commenti moderati alle notizie.

Purtroppo la piattaforma di blogging da noi utilizzata (LifeType) non permette la moderazione dei commenti e neanche un aggiornamento a versioni successive. E' per questo che stiamo pensando di abbandonarla. Ci dispiace per i blog già aperti (anche il mio per esempio!!) ma crediamo che trascinarci ancora dietro una piattaforma così strutturata sia un inutile perdita di tempo anche per il futuro.
Magari, tempo e fondi permettendo, metteremo in piedi in futuro una struttura autoprodotta. Vedremo.

Per ora anche il mio nuovo blog è questo.

Alla prossima!