giovedì 28 febbraio 2008

Il mio blog continua...

Il mio blog continua su http://fabriziocaccavello.akebia.it

venerdì 14 dicembre 2007

Accessi veri o falsi? Utenti online veri o falsi?

Qualche giorno fa un nostro cliente si stava, giustamente, informando su quanti accessi avesse raggiunto il suo nuovo sito.

Questa richiesta mi ha fatto venire in mente quanto sia cambiato il web negli ultimi anni. Il sito internet aziendale non aveva sviluppato più 30/40 accessi al giorno e questo fino a qualche anno fa mi avrebbe messo in imbarazzo perché il cliente avrebbe potuto pensare a un insuccesso del sito.

Ma il web è cambiato e in realtà il volume di traffico di un sito internet non è l'unico parametro che si ha per valutare il successo o l'insuccesso di un prodotto.

Fortunatamente le piccole furbate delle falsificazioni degli accessi di un sito internet o della indicazione degli utenti online con script del tutto inaffidabili e appositamente manovrati per far magicamente lievitare i numeri sono ormai cose da medioevo informatico e nessun professionista serio penserebbe più che falsificare gli accessi sia uno strumento da utilizzare commercialmente o politicamente.

Qualche giorno fa Luca Conti (uno dei più famosi blogger d'Italia) addirittura si sentiva in dovere di fare una precisazione da vero comunicatore “Chiariamoci una volta per tutte, anche se so non sarà sufficiente. Questo blog non è tra i più letti d'Italia, non lo è mai stato stato e non lo è oggi.”

Nel nuovo corso del web infatti il contenuto ha assunto un ruolo predominante rispetto alla quantità.

La capacità di sviluppare conversazioni è il vero metro di misurazione di un blog e più in generale quel metro può chiamarsi autorevolezza.

I giornali online e anche i siti internet aziendali non possono sfuggire a questa logica e il vero successo di un qualsiasi prodotto editoriale è segnato da una moltitudine di elementi.

Per esempio tutti sappiamo che www.orvietonews.it ha da sempre un numero di accessi molto elevato che possono oscillare dai 1500 ai 2500 o forse più accessi al giorno, ma questo dato sarebbe del tutto insignificante se non analizzato insieme ad altri fattori.

E' interessante sapere che la durata delle visite è molto più alta delle medie generali, che alcune notizie vengono lette 800/1000 volte, che solo il 3,9% degli accessi arriva da Google e tante altre piccole osservazioni che possono essere messe in relazione.

Non a caso ci sono dei professionisti che si impegnano proprio nell'analisi delle statistiche.

E anche le più complete statistiche non avrebbero tanto senso se non messe in relazione ad altri dati più oggettivi, come i feedback degli utenti, il grado di penetrazione delle informazioni pubblicate e perfino le testimonianze di stima o le proteste dei lettori che ti fermano per la strada.

E a proposito di autorevolezza e capacità di penetrazione delle informazioni è interessante analizzare il dato relativo alla capacità di mettere in piedi una piccola raccolta fondi per l'amica Gloria Lista e riuscire a raccogliere a suon di micro-versamenti con Carta di Credito più di un migliaio di euro.

Per ultimi, ma non ultimi, ci sono i dati provenienti dal circuito pubblicitario. Rassicuranti non solo per il volume di affari sviluppato, ma per la fiducia che gli investitori ripongono in questo mezzo di comunicazione.

Insomma, la presenza sul web è un qualcosa di molto complesso e pensare di attirare gli investitori soltanto con il numero degli accessi è davvero ingenuo.

Tanto più che i piccoli trucchetti che si utilizzano per mistificare un po' lasciano il tempo che trovano.

Per esempio, se il mio contatore degli utenti online segna intorno ai 20 utenti per quasi tutto il giorno è davvero interessante trovarlo casualmente a 25 verso le 2 di notte!

Diciamo che, sinceramente, sono sempre di meno i clienti che mi chiedono il contatore visibile in fondo alla pagina e questo è un bene per internet in generale e un segno di maturazione di tutti gli attori del web.

Ma torniamo al mio cliente. E' rimasto un po' male quando ha saputo che ha non più di 30 accessi al giorno, ma il suo volto si è rasserenato quando ha letto che cosa stavano cercando coloro che Google ha condotto per mano sul suo sito: i sui prodotti.


giovedì 1 novembre 2007

Il ritorno di Navigator!

No, non è un film, ma è il ritorno di Netscape Navigator, uno dei più vecchi browser per internet che, dopo esser stato dato per spacciato diverse volte è finalmente rinato a nuova vita.

Questa è una di quelle notizie che lascerà indifferenti moltissimi lettori perché troppo spesso la navigazione in internet è legata soltanto ad un nome: Internet Explorer, che talvolta non è percepito come "uno dei tanti programmi creati per navigare in internet", ma semplicemente "internet".

Per fortuna non è così e già da tempo il monopolio di Internet Explorer è stato scardinato da browser di casa Mozilla, Firefox.

Ma chi come me è un po' vecchietto (del web naturalmente!) ricorderà benissimo che prima che Microsoft decidesse di includere gratuitamente Explorer 5 nelle distribuzioni di Windows, il navigatore per eccellenza era proprio Netscape Navigator, e chi come me a metà anni novanta muoveva i suoi primi passi in internet avrà sicuramente utilizzato questo browser.

E' chiaro quindi che la notizia di una sua rinascita non può che essere ben accolta. E' una specie di archeologia del web che rivive nei nostri computer (anche se a dire il vero la versione precedente, la 8, non era poi così male e che nei PC degli sviluppatori e di pochi altri affezionati, tra cui io, ovviamente, è stato sempre presente).

Ma... c'è un ma.
Gli attuali proprietari di Netscape Corporation e cioè gli americani di AOL non hanno certo fatto un grande sforzo per mettere in piedi la distribuzione nr. 9. Infatti Netscape Navigator 9 non è altro che una derivazione di Mozilla Firefox.
E devo dire che perfino lo skin iniziale non lascia dubbi.
Appena installato si ha l'impressione di utilizzare proprio Firefox.

Quindi nessuna novità tecnologica, solo un apprezzamento per un progetto che bene o male si mantiene vivo dalla notte dei tempi. Meglio così che niente.

Comunque, qui c'è la versione scaricabile di Netscape Navigator 9
Buona navigazione.

mercoledì 31 ottobre 2007

Presentato in modalità "Cittaslow compatible" il sito internet de La Carraia

Davvero perfetta ieri sera la serata di presentazione del sito internet dell'azienda vitivinicola "La Carraia".

I proprietari della prestigiosa azienda produttrice di vini hanno voluto presentare alla stampa locale il nuovo progetto di comunicazione che parte dal web nel piccolo locale adibito alle degustazioni di Carlo Carraro, uno dei massimi esperti di biodiversità alimentari e ricercatore d'eccezione delle particolarià enogastronomiche italiane e non solo.

Il connubio con i vini de "La Carraia" è stato perfetto. La carrellata di salumi e formaggi si è perfettamente integrata con i profumi del Fobiano e del Poggio Calvelli.

Una serata "Slow", che trascorsa all'interno della Orvieto Città Slow ci ha fatto vivere una piccola esperienza di come possa essere tradotto in pratica il concetto quasi filosofico del vivere slow.
Detto per inciso, sono contento che fosse presente anche un amministratore locale perché anch'egli avrà potuto constatare cosa significhi realmente qualità, competenza, eccellenza; tutti concetti su cui in tanti si lanciano ma che difficilmente vengono tradotti in qualcosa di sensato.

Spero che l'integrazione finale sia stata possibile anche con il progetto web che abbiamo sviluppato. Un progetto anch'esso eco-web-compatibile, che include una delle migliori tecnologie attualmente disponibili nel nostro settore e tradotto in "cose visibili" da una ricercata e raffinata grafica di Vittorio Tarparelli.

Il progetto web è la sintesi tecnologica di tutte le nostre competenze, non strillate ma delicatamente sussurrate e immerse in semplici elementi grafici di contorno.

Una punta di eccellenza è il blog integrato all'interno del sito stesso. Il nostro applicativo Smart Control è ora capace di gestire anche processi avanzati come il blog e integrarli perfettamente nell'ambiente grafico del progetto web.
Il merito dei proprietari de La Carraia è quello di aver voluto utilizzare questo strumento di comunicazione tipico dei soggetti privati ma ancora molto poco seguito dalle aziende.

L'altra innovazione introdotta è un Canale video realizzato sulla piattaforma di YouTube attraverso il quale i responsabili della comunicazione dell'azienda vitivinicola pubblicheranno filmati e interviste relative alla loro vita aziendale.

Certo, la mia performance nella presentazione del progetto web che si è svolta alla fine della serata potrebbe aver risentito degli effetti del vino.
I proprietari ne saranno coscienti, gli amici e colleghi presenti mi avranno certamente capito.

martedì 30 ottobre 2007

SMAU 2007: Accessibilità e dislessia, le slides

Finalmente sono riuscito a rivedere le mia slides e renderle disponibili per il download. Ho dovuto inserire delle parti testuali supplementari perché altrimenti, senza il supporto audio della mia voce, alcuni passaggi sarebbero stati incomprensibili.

Da questo link si può scaricare il PDF.

Tuttavia anche ora alcune slides non sono molto chiare perché quando il tema si fa più complesso la slide non può essere esaustiva: è infatti un supporto alla comprensione del discorso che ho fatto e non la sistesi.

Come vedete quindi il tema dell'accessibilità e dell'usabilità va molto al di là della tecnica e delle disposizioni di legge.
Questo mio documento è inaccessibile non tanto perché è un PDF generato automaticamente da OO Impress, ma perché il lettore non ha la possibilità di fruire integralmente del contenuto del semimario che ho tenuto a SMAU.

Questo per dire che l'accessibilità e l'usabilità sono due concetti di natura estremamente relativistica e che, in teoria, dire di aver realizzato un sito accessibile significa tutto e niente.

Penso che sia ormai assodato che lo sviluppo di piattaforme accessibili sia un prerequisito obbligatorio per tutti noi che ci occupiamo di questo mestiere (realizzare prodotti per il web) e che faccia scivolare verso il non professionale tutti coloro che non prestano attenzione al codice.

Ma questo, come più volte ho detto, è sempre un punto di partenza.
Se si realizza un sito web accessibile per la pubblica amministrazione ma poi i contenuti che la pubblica amministrazione stessa genera sono del tutto inaccessibili perché scritti in politichese, che senso ha aver realizzato un codice impeccabile quando il progetto perde la sua natura comunicativa?

Comunicazione, accessibilità, usabilità, trasparenza, ecc.
Tutti concetti molto legati tra loro e che devo essere presi in considerazione in modalità olistica.

Ma, purtroppo, aveva ragione Francesco Guccini in un pezzo di una trentina d'anni fa: "... ma i politici a bel altro a cui pensare! ".

martedì 23 ottobre 2007

SMAU, ANSO, DDL sull'editoria... una settimana senza respiro

Eccomi di ritorno da una settimana davvero intensa e ricca di avvenimenti su cui avrei materiale per scrivere decine di post che il tempo che ho a disposizione non mi permetterà di scrivere.

Resoconto da SMAU: sono molto soddisfatto per l'esperienza della formula e-Academy che SMAU ha voluto introdurre all'interno del salone. Il mio intervento è stato molto seguito e tanti partecipanti mi hanno testimoniato il loro apprezzamento. Sono davvero contento per questo piccolo successo.
Ora non mi rimarrebbe che pubblicare su questo blog i temi centrali del mio intervento. Lo farò a breve, forse utilizzando anche una nuova piattaforma di blogging (questa è una anticipazione e non me ne voglia blogger che mi ha ospitato fino a questo momento).

Poi c'è stato il movimentato week-end del meeting dell'Associazione Nazionale della Stampa Online, come al solito molto partecipato e "infuocato", anche per merito del vaneggiante Disegno di Legge sull'editoria che il governo ha varato. Su questo ho già espresso il mio commento sull'articolo di Laura Ricci su www.orvietonews.it.

Per ora questo è tutto, l'appuntamento è con il prossimo post, dedicato alla SEMPLICITA', forse.

martedì 9 ottobre 2007

Lasciamo Ernesto Che Guevara alla storia, il web è un'altra cosa

In passato mi era già capitato di filtrare una notizia secondo cui un'affermata azienda che opera nel mondo ICT aveva raggiunto un importante traguardo aprendo un "Channel" su YouTube. Per chi non lo sapesse un channel su YouTube non è altro che un account attraverso il quale si pubblicano i propri video.
Non mi sembra né un'operazione difficile né tantomeno una notizia. Eppure arrivò tanto di comunicato stampa con relative dichiarazioni dell'amministratore delegato.

Come si dice, l'arte di sapersi vendere!

Oggi leggo che sarebbe nato un nuovo motore di ricerca che si chiama Cheogle, ispirato alla figura di Ernesto Che Guevara, che sarebbe in grado di dare più spazio alle piccole aziende.

Io non so se è vero; magari l'agoritmo che genera i risultati è davvero in grado di fare questo lavoro. E' un test che non ho tempo di fare e rimango col dubbio, anche perché non sono uno che da giudizi senza un fondamento.

Però per adesso mi limito a fare qualche considerazione, giusto il tempo di vedere il codice e fare qualche piccola ricerca sul web.

La home page del motore di ricerca è generata con una ridicola (e scorretta) tecnica che si basa sui frames nascosti. Non mi dilungo sulle tecnologie, basta sapere che serve a nascondere il vero indirizzo nella barra degli indirizzi. Già, perché il vero indirizzo è quello di Google.

Infatti Cheogle apparentemente (ma non troppo) non è altro che una personalizzazione di Google, cosa che su orvietonews.it c'è da circa 3 anni (o di più, non ricordo).

Questa è la personalizzazione di orvietonews.it

e questa questa quella di Cheogle.

Non so a voi ma a me sembra esattamente la stessa cosa (loghi, colori e altre strutture possono essere personalizzate).

Ma magari mi sbaglio.
Allora vediamo se la notizia è rimbalzata in giro per il web.

Ho provato a cercare cheogle ma tutto quello che ho trovato su Google stesso è stato qualche sito non troppo chiaro su tecnologia e finalità del presunto motore.
Ho provato anche a cercare nella fitta blogosfera. Si sa, i blogger sono tanti e davvero attenti a ogni piccola novità. Per la ricerca ho utilizzato Technorati, l'aggregatore di post di blog più famoso del web: la ricerca ha restituito zero risultati.
E dire che con la misera chiave di ricerca "orvieto" ci sono circa 1870 risultati. Quindi nessuno nella blogosfera ha parlato di questo argomento.

E infine, tanto per perdere altri 3 minuti, mi sono chiesto: ma di chi è questo sito?

Rapida ricerca su network-tools per scoprire che è di Fabrizio Salvati, forse bravo chitarrista ma nessuna traccia di esperto in soluzione per il web.

Insomma, rapide ricerche per dedurre che Cheogle non è quello che si dice. Ossia, non sembra quello che si dice, perché il condizionale è d'obbligo.

Proprio mentre stavo scrivendo ho avuto modo di parlare con l'amico Emanuele Gentili che ha scritto la notizia su orvietonews.it e mi ha detto che il progetto è una versione alpha, cioè poco più che una bozza. Probabilmente Emanuele ha usato impropriamente la terminologia alpha per indicare questo sito. Infatti una versione alpha è una fase primordiale di un progetto mentre questo non è altro che un modo poco elegante di camuffare una banale personalizzazione di Google, nessuna fase primordiale quindi, forse solo un'idea.

Comunque il web (e soprattutto il giornale online che rappresento) non ha bisogno di proclami né di esternazioni non richieste né tantomeno di notizie approssimative e non verificate.
E' già tanto difficile per gli utenti normali distinguere ciò che è professionale da ciò che non lo è, ciò che è autorevole da ciò che non lo è.

Tutti noi che ogni giorno lavoriamo sodo per cercare di aspirare a una professionalità più elevata possibile sia nelle produzioni editoriali sia in quelle tecnologiche, non possiamo correre il rischio di confonderci nel brusio di sottofondo dell'informazione e contribuire noi stessi a rendere ancora più confusa la percezione della professionalità in questo mondo virtuale.

Sul web ci sono migliaia di posti per fare informazione e contro informazione e i blog sono i luoghi naturali dove ci si può dilettare in queste cose.

I giornali online sono un'altra cosa.