sabato 22 settembre 2007

Non si può sempre essere i migliori

Chi fa il mio mestiere lo sa bene. Non si può pensare di fare una cosa nel migliore dei modi possibili e mantenere questo status per un tempo indeterminato. Sono troppe le variabili in gioco.

Gli utenti un po' distratti però possono cadere in questo errore anche sul web e pensare che la conquista di un determinato stato di primariato possa durare in eterno.

Per esempio molti miei colleghi sono ancora conviti che la quasi totalità degli utenti di internet navighino con Microsoft Internet Explorer. Me ne accorgo di come si visualizzano le loro pagine con altri browser.
Però dimenticano che ormai la quota di mercato raggiunta da Firefox, il browser open source di casa Mozilla è del 25% e che altri strumenti di navigazione sono sempre più utilizzati.

Chi metterebbe poi in discussione la leadership di Google nel campo dei motori di ricerca?
Di certo non io. Non solo perché è il mio motore di ricerca preferito ma anche perchè quando osservo le statistiche dei siti internet di cui mi occupo, mi rendo conto che la quasi totalità degli accessi provenienti dai motori di ricerca è veicolato da Google.

Nonostante questo se si fanno dei semplici test ci si accorge che anche Google può non essere il migliore.
Basta provare a fare una ricerca con una chiave banale i cui esiti però sono facilmente analizzabili. Il test che ho fatto è con la chiave "orvieto".

Cercando "orvieto" su Google e analizzando i risultati delle prime tre pagine ci si accorge che perlomeno 5 o 6 risultati non sono di grande utilità per la chiave di ricerca che si è utilizzato perché sono pagine vecchie o pagine di portali che non hanno nulla di particolarmente interessante su Orvieto.

Provando invece a fare la stessa ricerca sul motore Ask.com ci si accorge che invece i risultati sono più attinenti, forse meno profondi, ma comunque se il mio desiderio è avere un quadro generale dei siti web che (veramente) parlano di Orvieto ho un percorso di navigazione migliore e più reale.

Questo ovviamente nel momento in cui scrivo. Perché non è detto che questa situazione permanga per un tempo indefinito.

giovedì 13 settembre 2007

La nuova veste grafica di orvietonews.it

Da oggi prende forma una rinnovata veste grafica per orvietonews.it, un progetto a cui stavamo lavorando da tempo e che ci siamo affrettati a varare un po' prima del previsto a causa di alcuni problemi tecnici che affliggevano la precedente versione.

Il rinnovamento non è soltanto grafico, perché come sa chi segue le abitudini di questa azienda, orvietonews.it non è soltanto un prodotto editoriale di punta, ma anche un laboratorio di idee e di soluzioni tecnologiche, un valido banco di prova su cui testare strutture e funzionalità che poi verranno utilizzate anche sui prodotti web realizzati per i clienti business.

Questa volta il test non è stato puramente tecnologico, d'altra parte abbiamo introdotto funzionalità avanzate di ogni genere già da tempo, come per esempio i feed RSS, le “Stelline di gradimento”, i commenti, le funzioni “Leggi anche”, le ricerche contestuali su Google; tutte funzionalità ancora molto all'avanguardia di cui molti giornali online non sono ancora dotati e altri le hanno prese in considerazione solo da qualche tempo.

Questa volta la sperimentazione è stata rivolta soprattutto al layout, o come si direbbe nel gergo più proprio della carta stampata all'impaginazione.

Come molti di voi avranno notato la maggior parte dei siti internet può essere ricondotta a schemi di impaginazione ben definiti
1.testata
2.due, tre o quattro colonne centrali
3.piede
A questi schemi si possono ricondurre siti internet di ogni genere e la quasi totalità dei siti di informazione e istituzionali.

La nostra idea (e non solo la nostra, ovviamente) è che troppe colonne di impaginazione siano spesso inutili, e soprattutto dannose per una corretta lettura dei contenuti.

Per i giornali online le soluzioni più ricorrenti sono quelle che prevedono tre o quattro colonne.
Negli ultimi tempi poi grafici e tecnici web (che per la verità nel mondo dei giornali online non hanno mai dato il meglio di se) si sono sbizzarriti in layout con colonne spezzate, semi colonne e sbalzi di ogni genere.

La nostra soluzione grafica è invece orientata alla semplicità e alla sobrietà e per quanto riguarda le colonne abbiamo utilizzato la tecnica a “due colonne”, inesistente sul web fino all'avvento dei blog, che invece l'anno sposata nella stragrande maggioranza dei casi, ma tuttora ignorata dai progettisti di giornali online e siti istituzionali.

Il nostro esperimento tenta di dimostrare che anche in siti ricchi di contenuti (come orvietonews.it) si può arrivare a un bilanciamento degli oggetti della pagina in maniera lineare senza ricorrere a bizzarre soluzioni grafiche, che hanno il solo effetto di disorientare l'utente e di rendere quasi impossibile la navigazione a una moltitudine di soggetti diversamente abili.

Questo non significa che tutti i siti del mondo devono essere semplici e essenziali. Significa che aveva ragione Enzo Ferrari quando affermava che “... quello che non c'è non si rompe... ”, nel senso che in fase di progettazione le cose inutili vanno sempre eliminate e si deve raggiungere l'obiettivo prefissato attraverso uno studio attento delle reali esigenze del progetto in esame.

La pessima abitudine del superfluo, della proliferazione delle colonne, della disposizione confusionale degli oggetti, non colpisce soltanto improvvisati webmaster di provincia ma anche affermati colleghi sparsi in tutto il mondo, nonché una grande quantità di soggetti più o meno autorevoli atti a dimostrare la propria capacità creativa e innovativa.

Per tutta questa serie di argomentazioni ho deciso che alla base dei ragionamenti che cercherò di fare a SMAU 2007 (Milano, 17-20 ottobre 2007) in occasione di un Seminario e-Academy di IWA/HWG (International Webmasters Association) di cui sarò relatore, ci sarà proprio il tema dell'accessibilità e dei layout.

Ma questo è un altro argomento su cui non mancherò di tenervi informati attraverso il mio blog.

Alla fine di tutto speriamo che la nuova veste grafica sia di vostro gradimento, e vi prego di scusarci fin d'ora qualora sia ancora presente qualche imprecisione, ma credo che farà piacere anche voi lettori sapere che comunque quello che state leggendo è, a quanto dicono molti nostri autorevoli colleghi, uno dei più avanzati progetti di giornali online d'Italia.